Oratorio dello Sport a Chiesanuova? Bene ma Prato ha bisogno di eccellenze.


L’Oratorio dello Sport proposto dalla Faipo (Fatto in Prato), la società costituita da un gruppo di imprenditori pratesi per realizzare il progetto della cittadella dello sport in zona Chiesanuova, va nella direzione giusta. Ovvero nella direzione che Azione Prato sta portando avanti da circa un anno per abbandonare il vecchio concetto degli impianti sportivi locali di singole discipline e aprirsi a una logica di impianti sportivi polifunzionali d’area. Tre campi da calcio, quattro da calcetto, sette da tennis e 15 da padel contornati con un albergo da settanta camere e vari negozi, compresa una clinica dello sport, bar, ristoranti, parcheggi e giardino nascono in questa visione ma, si parla di Oratorio dello sport e qui c’è il limite di questa importante operazione dove forse il tema commerciale prevale prepotentemente su quello sportivo e, potrebbe proporre un doppione di quanto dovrebbe nascere a distanza di poche centinaia di metri nell’ex impianto del Cicognini a ridosso dell’ospedale Santo Stefano, area comprata dall’impresa Lo Conte Costruzioni e oggetto di un analogo centro sportivo.

Ad aver costituito la nuova società sono un gruppo di imprenditori di aziende note: presidente è Marco Angelo Ranaldo della Pointex, poi ci sono i fratelli Matteo e Giovanni Santi della Beste, Riccardo Matteini Bresci e Matteo Gualtieri del Gruppo Colle, Giovanni Nigro della omonima ditta di costruzioni e la famiglia Magni della ditta Magniflex. Un parterre di big dell’economia pratese che giovedì scorso ha presentato in comune lo studio di fattibilità redatto dall’architetto Giovanni Valentini dello studio Edisistem.

“Un progetto molto interessante che intanto denota la volontà dei privati di investire nel mondo dello sport. E questo è molto positivo ” dice Pasquale Petrella, che ha elaborato la visione degli impianti sportivi d’area per Prato in Azione “Da quello che ho letto sembra che si vada nella direzione giusta anche se non ho letto neppure un nome di un imprenditore che sia impegnato in società sportive di livello. Credo che la parte commerciale sia perfetta. Prevedere l’albergo, il ristorante, i bar e i negozi sia indispensabile per la sostenibilità economica. Resto perplesso invece sull’impiantistica sportiva dove si rimane a livello amatoriale-parrocchiale, almeno così mi sembra di comprendere dalle poche informazioni che ho ricevuto. Prato invece ha bisogno di impianti sportivi d’eccellenza per poter ospitare eventi nazionali ed internazionali. Negli impianti sportivi d’area proposti da Azione si parla di coinvolgere comunità di circa cinquecentomila residenti. Credo quindi che se il progetto potesse essere condiviso anche con imprenditori di Pistoia coinvolgendo le società sportive e le federazioni con in capo il Coni si potrebbe far nascere davvero una cittadella dello Sport di grande respiro e un impianto d’eccellenza, studiando anche l’area giusta dove fare l’investimento”.

da sinistra: Vincenzo Ravone, Simone Cardullo, Pasquale Petrella

“Dieci giorni fa io e l’avvocato Vincenzo Ravone, vicesegretario di Prato in Azione, abbiamo presentato il progetto degli impianti sportivi d’area al presidente regionale del Coni, Simone Cardullo, un incontro propiziato dal delegato provinciale del Coni di Prato, Massimo Taiti al quale era già stato presentato in occasione dell’evento proposto nella sala del Gonfalone della Provincia. Il presidente del Coni regionale si è mostrato particolarmente interessato e a breve potrebbe nascere una iniziativa fra Prato e Pistoia per studiarne la fattibilità. Mercoledì scorso lo stesso progetto l’ho esposto in una serata del Panathlon del presidente Riccardo Tempestini, all’assessore allo Sport del comune di Prato, Luca Vannucci. Mi auguro quindi che, alla luce di questo progetto presentato dai privati, e della visione di impianti d’area consegnata all’assessore Vannucci, il Comune possa dare quella ulteriore spinta per realizzare davvero una cittadella dello Sport d’eccellenza, osando di più sotto il profilo dell’impiantistica”.

Pasquale Petrella

Responsabile Enti Locali

Prato in Azione

HUB Tessile, un sassolino che ha messo in moto una valanga

Nonostante la prima reazione contraria di alcuni settori imprenditoriali e di certe forze politiche – anche di maggioranza! – l’Hub del tessile si sta rivelando, prima ancora di diventare realtà, un acceleratore delle dinamiche imprenditoriali del Distretto pratese, nonché un’ottima opportunità per una riflessione più complessiva sul futuro del tessile a Prato.

La bontà dell’investimento, infatti, deve essere valutata alla luce del quadro normativo europeo, che inciderà pesantemente su tutto il settore a partire già dai prossimi anni.

Secondo la Direttiva (UE) 2018/851 sui rifiuti, gli Stati Membri sono tenuti ad istituire la raccolta differenziata per i tessili entro il 1° gennaio 2025, introducendo degli obblighi legali verso la creazione di una moda circolare. L’Italia, con D.lgs. n. 116/2020, ha addirittura anticipato tali tempistiche, prevedendo il recepimento della direttiva a far data dal 1.1.2023.

Si noti, altresì, che in molti Paesi europei è in programma l’elaborazione di un quadro normativo per una gestione più responsabile dei capi dismessi creando specifici obblighi legali verso l’instaurazione di un modello di moda circolare. Tra gli altri, nell’agosto 2021 in Francia è stata adottata la c.d. “Legge sul Clima e sulla Resilienza”, che ha portato alla creazione di nuove regole in termini di impatto ambientale e gestione dei rifiuti, di grande influenza anche per l’industria della moda.

In particolare, dal 1° gennaio 2022, i produttori e gli importatori di beni destinati al mercato francese sono soggetti ad obblighi legali di informare i consumatori della qualità e delle caratteristiche ambientali dei prodotti, tra cui l’incorporazione di materiali riciclati, l’uso di risorse rinnovabili, il ricorso ad elementi che richiamino la sostenibilità, la riparabilità e la riutilizzabilità, il tutto al fine di realizzare l’obiettivo di una circolare più ecologica. I consumatori dovranno essere in grado di accedere a tali informazioni al momento dell’acquisto, anche elettronicamente. I produttori e gli importatori avranno anche un obbligo di riportare il “Triman logo”, che segnalerà che i prodotti in questione sono soggetti alla normativa del riciclo. Infine, di estremo interesse è la novità che dal 2022 in Francia i produttori, gli importatori e i distributori di beni quali tessili, vestiti e scarpe dovranno astenersi dal distruggere gli articoli invenduti.

In questo contesto si sta assistendo, nell’ultima settimana, alla costituzione di nuovi consorzi fra operatori del riciclo tessile a Prato (da ultimo: il Corertex).

Evidentemente, l’HUB è un sassolino che ha messo in moto una valanga… ma il Distretto, come sempre, risponde in ordine sparso. Perché l’Unione Industriali e confartigianato non chiamano a raccolta gli iscritti? Perché il Sindaco non si fa promotore – pur nel rispetto dei ruoli – di un confronto sul tema, alla presenza di Alia, che poi dovrebbe fornire la materia prima (seconda) tramite l’HUB? Quale politica dei prezzi? Quali controlli di qualità? Quali contratti di lavoro? Industriali, Banche, Sindacati, BuzziLab… perché non si convocano gli Stati Generali del Distretto, per fare finalmente una vera politica industriale, mettendo più di un piede nel futuro?

Occorre non perdere il clima positivo che ha animato il dibattito organizzato da Prato Riparte presso il Chiesino di San Giovanni, il mese scorso. Prato deve ripartire… non può farlo in ordine sparso. Vanno coinvolte le banche, i sindacati, i laboratori di analisi. Occorre pensare un marchio di distretto, un marchio che garantisca qualità, legalità e sostenibilità ambientale del prodotto Re-Made In Prato

Vincenzo Ravone

Vicesegretario Azione

Delegazione di Prato

Confronto su HUB Riciclo Tessile, ripartiamo con il piede giusto.

Silvia Guarducci vicesegretaria di Azione “ Piuttosto che evocare prematuramente un Creaf 2, abbiamo chiesto ed ottenuto colloquio con Alia, Astri e l’assessore Ciuoffo e, comprendendo le preoccupazioni e le perplessità degli imprenditori, abbiamo cercato di promuovere l’incontro ed il dialogo tra le parti, nella consapevolezza che nel nostro distretto tessile c’è un patrimonio enorme di competenze distribuito su tutta la filiera. L’Europa ci chiede una spinta verso una risoluzione innovativa alla problematica dei rifiuti nella logica di un’economia circolare e la realizzazione di un Hub Tessile va assolutamente inquadrata come un’opportunità.

Le ultime novità ci hanno dato ragione. Il dialogo e la collaborazione tra le parti interessate dovevano iniziare fin da subito, non limitandosi solo alle associazioni di categoria ma comprendendo anche gli imprenditori di tutta la filiera del tessile, connotata dalla presenza di aziende abituate ad investire in ricerca e sviluppo. Non appena i promotori del progetto si sono aperti ad accogliere anche le critiche di questi imprenditori, sono scaturiti ulteriori scenari e possibili sinergie tra Alia ed altre imprese del territorio. Ribadisco quindi un concetto semplice e chiaro: non saprei immaginare un HUB Tessile se non a Prato. Prato è HUB Tessile. Proprio per questo Azione farà il possibile per sostenere tutte le realtà che potrebbero contribuire allo sviluppo del progetto, allontanando così anche lo spettro di una potenziale concorrenza territoriale di Alia “.

Vincenzo Ravone vicesegretario di Azione “Il soggetto che propone l’investimento e gli operatori del settore già presenti sul territorio devono parlarsi. La possibilità di produrre materia prima seconda “in casa” può essere un vantaggio per gli operatori locali, anche alla luce dei  maggiori  costi e delle tensioni geopolitiche in atto. Azione con “Prato Riparte” ha chiesto un tavolo per la discussione ed il 3 marzo al “Ex Chiesino di San Giovanni” si potrà analizzare finalmente nel merito tutto il progetto davanti alla cittadinanza. Ritengo che sia un buon inizio.

 

Il segretario provinciale Stefano Micheloni: “Questi balletti e cambi di posizione da parte della maggioranza non sono rispettosi verso i nostri concittadini. Prato ha bisogno di concretezza e la politica non può essere sempre campagna elettorale ma anche e soprattutto buona amministrazione.  

CONFRONTO APERTO CON LA CITTADINANZA Giovedì 3 MARZO ORE 21.00 Ex Chiesino di San Giovanni

 

 

Prato in Azione vuole un HUB tessile cucito su misura

Hub tessile PRATO

Il tema dell’economia circolare e del riciclo dei tessuti è una materia che appassiona ogni pratese che si rispetti. Sulla questione HUB tessile Prato in Azione dichiara di aver sentito un’amministrazione comunale che troppo rapidamente parlava di nuovo miracolo per il nostro distretto e un’opposizione che accoglieva positivamente il progetto e contemporaneamente ne contestava i metodi di comunicazione e la localizzazione, senza proporre alternative elettoralmente scomode.

hubtessile

Silvia Guarducci vicesegretaria di Azione “L’Europa ci chiede una spinta verso una soluzione innovativa alla problematica dei rifiuti nella logica di un’economia circolare; questa opportunità va colta perché si tratta di ottenere un vantaggio competitivo per le realtà imprenditoriali del settore della selezione tessile. Dopo aver chiesto e ottenuto colloquio con Alia, Astri e l’assessore Ciuoffo, ribadisco un concetto semplice e chiaro: non saprei immaginare un Hub Tessile se non a Prato. Prato è Hub Tessile. Proprio per questo le aziende interessate dovranno essere coinvolte già nella fase progettuale e beneficiare in seguito dei risultati della ricerca e dello sviluppo dell’impianto senza dover temere la concorrenza territoriale di Alia “.

Vincenzo Ravone vicesegretario di Azione “Prendiamo atto che ci sono molti punti sui quali il soggetto che propone l’investimento e le aziende si trovano in disaccordo, soprattutto sui numeri riguardanti la capacità produttiva dell’impianto e quanti dipendenti dovranno essere coinvolti. Auspichiamo che venga aperto un tavolo per la discussione e la risoluzione delle criticità del progetto“.

Il segretario provinciale Stefano Micheloni “Auspichiamo davvero una collaborazione strutturata tra tutti i soggetti interessati. Anni fa molti davano per morto il tessile a Prato. Lavoriamo insieme per smentirli definitivamente.”